Il termine giapponese per questo piatto è Kinpira, traducibile come “salta e sfuma”. Solitamente si utilizza questa tecnica per cucinare ortaggi a radice, come le radici di bardana, le carote e le radici di loto, ma alcune versioni alternative prevedono anche la carne o il tofu.
Ingredienti per 4 porzioni
- Radici di bardana 400 g
- Petto di pollo 400 g
- Udon 400 g
- Carote 200 g
- Olio di canola 20 ml
- Semi di sesamo bianco tostati 4 g
- Sake 120 ml
- Salsa di soia scura 80 ml
- Zucchero 40 g
- Peperoncino ai sette sapori shichimi 4 g
- Foglie di pepe giapponese sansho 4
Preparazione
Pulisci le radici di bardana con una spugna abrasiva in fibra di cocco, quindi tagliale a fettucce di 5 cm e lavale. Mettile da parte in acqua fredda.
Pela le carote, tagliale a fettucce di 5 cm e mettile da parte in acqua fredda.
Taglia il petto di pollo a listarelle di 5 cm.
Fai cuocere gli udon in acqua bollente per 3 minuti, quindi scolali.
Versa un po’ d’olio di canola in una casseruola, aggiungi le radici di bardana e falle rosolare. Aggiungi le carote e falle rosolare. Aggiungi anche gli udon, il sake, lo zucchero e la salsa di soia scura, falli saltare e sfumare fino a quando il liquido sarà completamente evaporato.
Distribuisci nei piatti e completa con un po’ di pepe ai sette sapori shichimi e semi sesamo bianco.
Per non pesare troppo sull'ambiente, ti consigliamo di rimanere entro 1 kg CO2 equivalente ad ogni pasto, considerando tutte le portate consumate. Ricorda che è più probabile che i primi piatti abbiano un impatto ambientale minore rispetto ai secondi e che i contorni di verdura pesano in genere molto poco sull'ambiente.
Anche se alcune delle nostre proposte eccedono il valore consigliato di 1 kg CO2 equivalente per pasto, non significa che non vadano mai preparate, perché il bilancio complessivo è quello che conta: un'alimentazione sana e amica dell'ambiente, applicata regolarmente e nel lungo periodo compensa anche i piatti più impattanti, se consumati saltuariamente.