La Ricerca

FOOD SUSTAINABILITY

I nostri studi, per comprendere il presente e costruire il futuro.

FOOD SUSTAINABILITY INDEX

Il Food Sustainability Index (FSI) è un progetto congiunto sviluppato dalla Fondazione Barilla in collaborazione con l’Economist Impact, che analizza il percorso verso la sostenibilità dei sistemi alimentari di 78 paesi. Il FSI si basa su 38 indicatori e 95 sotto-indicatori ambientali, economici e sociali, che considerano tre pilastri: sprechi e perdite alimentari, agricoltura sostenibile e sfide nutrizionali.

Lo scopo del FSI è analizzare le performance dei paesi e stabilre uno standard qualitativo e quantitativo comparabile. Il FSI si rivolge a tutti gli stakeholder del sistema alimentare e mira a guidare l’attività di ricercatori, di policy maker e dell’industria, educare gli studenti, e fornire strumenti che aiutino i cittadini a scegliere coscienziosamente ciò che fa bene alla nostra salute e al nostro pianeta.

SFIDE NUTRIZIONALI

Le sfide nutrizionali guardano alla complessità degli effetti che il cibo ha sulle persone e sulla salute in tre aree: qualità di vita, aspettativa di vita e regimi alimentari.

Denutrizione, malnutrizione e sovranutrizione colpiscono in misura diversa i paesi di tutto il mondo, e i bambini ne sono le principali vittime. Molti paesi affrontano un doppio fardello: la fame da un lato e l’obesità dall’altro, ed entrambi influiscono sull’aspettativa di vita, anche in termini di risultati in ambito sanitario e disabilità dovute a malattie croniche. L’analisi mostra che i paesi ai primi posti della classifica sono Giappone, Svezia e Danimarca, mentre Mali, Nigeria e Mozambico si ritrovano ad affrontare le sfide più grandi.

AGRICOLTURA SOSTENIBILE

Il FSI analizza come rendere l’agricoltura più sostenibile dal punto di vista dell’impatto generato sulle terre, sull’acqua e sull’atmosfera. Gli indicatori utilizzati mostrano come la protezione delle risorse ambientali vada di pari passo con il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche degli agricoltori e delle comunità locali. Inoltre, il FSI assegna una rilevanza importante alla salvaguardia del benessere animale e alle misure per adattare i sistemi agricoli ai cambiamenti climatici.

Il FSI mostra che nei paesi in via di sviluppo, riforme istituzionali e legate alle infrastrutture possono aiutare a potenziare l’efficienza: diritti fondiari più trasparenti, maggior supporto economico per il settore agricolo e migliori infrastrutture per il deposito, il trasporto e la logistica favoriscono una migliore efficienza. Dall’analisi emerge che Finlandia, Estonia e Austria sono i paesi con il più alto punteggio per agricoltura sostenibile, mentre quelli col punteggio più basso sono Algeria, Libano ed Emirati Arabi.

SPRECHI E PERDITE ALIMENTARI

Il terzo pilastro del FSI riguarda la lotta agli sprechi e alle perdite alimentari. Partendo dal presupposto che lo spreco alimentare sia un problema di natura globale e non solo dei paesi più ricchi, il FSI attraverso indicatori quantitativi e qualitativi, mostra come a livello europeo, alcuni paesi come Francia e Italia abbiano un quadro politico olistico per l’eliminazione degli sprechi alimentari.

Anche il settore privato gioca un ruolo fondamentale in questi processi. Il FSI mostra come l’industria alimentare al dettaglio stia affrontando la sfida degli sprechi alimentari attraverso diverse misure: date di scadenza più chiare sui prodotti, collaborazione con organizzazioni benefiche per donare il cibo in eccesso e l’impiego dei rifiuti alimentari come combustibile.

Per quanto riguarda le perdite alimentari, i risultati dimostrano che, in paesi in via di sviluppo, infrastrutture scadenti, accesso inadeguato alle tecnologie della catena del freddo, inadeguate strutture di stoccaggio e vulnerabilità a shock legati a parassiti e siccità sono fra le cause delle perdite alimentari. I tre paesi ai primi posti nella graduatoria per sprechi e perdite alimentari sono Canada, Italia, Germania. I paesi con il punteggio più basso sono Congo, Nigeria, Algeria.