Asparagi, pesce azzurro e limone danno vita ad un risotto dall’aroma primaverile e con un piccolo impatto ambientale.
Ingredienti per 4 porzioni
- Riso Carnaroli 320 g
- Brodo vegetale 700 ml
- Vino bianco secco 1 bicchiere
- Asparagi freschi 400 g
- Parmigiano Reggiano grattugiato 2 cucchiai
- Acciughe in olio extravergine di oliva 8 filetti
- Limone (scorza) 1
- Scalogno 1
- Olio extravergine di oliva 2 cucchiai (20 g)
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
Preparazione
Fai rosolare lo scalogno tritato con un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva all’interno di una casseruola antiaderente.
Aggiungi il riso e fai tostare qualche minuto.
Sfuma con il vino bianco, lascia evaporare e fai cuocere per circa 17 minuti aggiungendo brodo vegetale caldo.
Prepara nel frattempo gli asparagi: elimina la parte più fibrosa del gambo, lavali con cura e tagliali a rondelle lasciando qualche punta per la decorazione del piatto.
Rosola le rondelle di asparagi in padella con un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva a fuoco medio-alto per circa 5 minuti aggiungendo se necessario un po’ di brodo vegetale.
A circa metà cottura del riso aggiungi gli asparagi e prosegui fino a cottura completa del risotto, aggiungi sale e pepe a piacere.
A fuoco spento manteca il risotto con il Parmigiano Reggiano e la buccia del limone grattugiata.
Adagia il risotto su un piatto e decora con due filetti di acciughe e delle punte di asparagi rosolate, servi caldo.
Per non pesare troppo sull'ambiente, ti consigliamo di rimanere entro 1 kg CO2 equivalente ad ogni pasto, considerando tutte le portate consumate. Ricorda che è più probabile che i primi piatti abbiano un impatto ambientale minore rispetto ai secondi e che i contorni di verdura pesano in genere molto poco sull'ambiente.
Anche se alcune delle nostre proposte eccedono il valore consigliato di 1 kg CO2 equivalente per pasto, non significa che non vadano mai preparate, perché il bilancio complessivo è quello che conta: un'alimentazione sana e amica dell'ambiente, applicata regolarmente e nel lungo periodo compensa anche i piatti più impattanti, se consumati saltuariamente.