I ceci si prestano a essere utilizzati in innumerevoli modi e per creare ricette tra le più varie. È una delle ragioni che li rende un ingrediente di crescente importanza in cucina. In questa ricetta si utilizza la farina di ceci per preparare la cecina, una specialità tradizionale italiana cotta in forno.
Ingredienti per 4 porzioni
- Asparagi verdi 800 g
- Mandorle pelate 63 g
- Limone (succo) 12,5 g
- Sale 7,5 g
- Olio evo 37 g
- Farina di ceci 150 g
- Foglie di maggiorana 10 g
- Timo fresco 10 g
- Pepe nero 2 g
- Pane integrale 400 g
Preparazione
Mescola la farina di ceci con 600 g di acqua e 5 g di sale. Lascia riposare la miscela in frigorifero per una notte.
Versa la miscela in una placca da forno, aggiungi 15 g di olio extravergine di oliva e mescola.
Cuoci il preparato nel forno a 200° C fino a quando avrà assunto un colore dorato (l’ideale sarebbe utilizzare un forno da pizza).
Metti le mandorle pelate a bagno in acqua fredda per una notte a temperatura ambiente.
Scola le mandorle.
Pesale, aggiungi una quantità d’acqua sufficiente a ottenere un peso totale di 250 g, quindi frullale nel mixer riducendole in purea.
Filtra il composto con un colino separando il liquido dalla parte solida e fallo bollire; raffreddalo fino a 80° C, quindi aggiungi 2,5 g di sale e il succo di limone. Lascia riposare il composto per tutta la notte.
Aggiungi alla ricotta di mandorle 2 g di olio extravergine di oliva e mettila da parte per dopo.
Lava gli asparagi ed elimina le foglie esterne facendo attenzione a tenere le punte quanto più naturali possibile.
Cuoci gli asparagi rosolandoli a fuoco medio con 10 g di olio extravergine di oliva e girandoli spesso.
Taglia la cecina e gli asparagi a losanghe, quindi disponili su un piatto.
Aggiungi la ricotta di mandorle e guarnisci il piatto con le foglie di erbe aromatiche fresche e il restante olio extravergine di oliva.
Servilo con fette di pane integrale tostate.
Per non pesare troppo sull'ambiente, ti consigliamo di rimanere entro 1 kg CO2 equivalente ad ogni pasto, considerando tutte le portate consumate. Ricorda che è più probabile che i primi piatti abbiano un impatto ambientale minore rispetto ai secondi e che i contorni di verdura pesano in genere molto poco sull'ambiente.
Anche se alcune delle nostre proposte eccedono il valore consigliato di 1 kg CO2 equivalente per pasto, non significa che non vadano mai preparate, perché il bilancio complessivo è quello che conta: un'alimentazione sana e amica dell'ambiente, applicata regolarmente e nel lungo periodo compensa anche i piatti più impattanti, se consumati saltuariamente.